Roman by Malia Delrai

Roman by Malia Delrai

autore:Malia Delrai
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 2016-01-23T23:00:00+00:00


10

Presente.

Non riusciva più a concentrarsi. Quando si allontanava da lei, gli sembrava di morire. La dipendenza che stava sviluppando verso Selene non era normale. Erano trascorsi venticinque giorni dal loro primo incontro e Roman smaniava ancora per lei.

Sesso, sesso a volontà, bellissimo, intenso, dominante; ce l’aveva sottopelle quella donna, gli si era infiltrata nelle vene e lo stava facendo ammalare.

Si appoggiò con la fronte alla scrivania del suo ufficio, dove teneva i suoi incontri pubblici. Ce l’aveva duro, un cazzo di marmo solo per la sua piccola luna. Non era mai stato fedele a una donna, né l’aveva mai tenuta solo per sé, ora invece non avrebbe voluto nessun’altra e il solo pensiero di condividerla lo rendeva folle di gelosia.

Si stava ammalando e non sapeva come fare a uscirne. Era scosso da desideri orribili, come chiuderla dentro la sua camera da letto per non farla scappare; controllare che stesse bene, sapere se provasse qualcosa di reale per lui e non costretto dalla situazione. Dio, se avesse scoperto che dentro di sé Selene lo detestava per averla praticamente trattata da schiava, sarebbe morto.

Si mise le mani tra i capelli e cambiò posizione. Guardò verso l’alto. Sapeva di essere un uomo attraente, le donne non lo rifiutavano mai, ma con la sua piccola luna era diverso: voleva essere più uomo per lei, farla impazzire del tutto, portarla a un livello di follia tale da dargli tutto, anche l’anima.

Era terrorizzato da se stesso, perché la violenta passione per lei si stava trasformando in un’ossessione, una consapevole e sbalorditiva sensazione di possesso.

Batté il piede a ritmo del suo nervosismo. Aveva da firmare scartoffie burocratiche, incontrare eminenti personalità che avrebbero potuto farlo diventare governatore della regione. Il problema era proprio che non gliene importava più un cazzo, la sete di potere dentro di lui ormai pareva morta e defunta. Niente più voglia di rivalsa o riscatto, soltanto desiderio verso quello scricciolo di femmina che lo aspettava a casa. Lo guardava come se non esistesse niente di più bello al mondo di lui e, porca puttana, Roman aveva cominciato a crederci. Aveva ammazzato, torturato e fatto le cose più atroci per raggiungere la posizione che occupava, ma non si era mai sentito il re del mondo. Ora Selene gli aveva dato alla testa: non aveva più paura di niente e di nessuno, gli sembrava di essere invincibile, immortale.

Qualcuno bussò alla porta del suo ufficio e lui pronunciò le paroline magiche: «Avanti.»

Entrò Tatia. Questa proprio non ci voleva. Che diavolo ci faceva la sua fidanzata ufficiale in visita? Di sicuro non voleva discutere di politica con lui.

«Mi mortifica sempre che ti dimentichi quanto ti abbia aiutato la mia famiglia a riprenderti il posto che ti spettava.»

«Non lo dimentico» replicò lui.

Tatia venne avanti, camminando sui tacchi vertiginosi. Eppure era bella, avrebbe potuto innamorarsene, ma no, aveva occhi solo per Selene e in passato non era mai stato affascinato dai modi artificiosi e studiati della fidanzata.

«No? Eppure quella puttana vive sotto il nostro tetto e chiacchiera con Irena e Antonin come se fossero la sua famiglia.



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